Di cosa parlo
La storia dei fratelli Cordero nell’Oltrepò Pavese: terra di Pinot nero e di molte sorprese
L’Oltrepò Pavese e i suoi tesori
Distante un’oretta da Milano, in provincia di Pavia, si trova l’Oltrepò Pavese: un territorio fertile, boscoso e molto biodiverso che vede l’alternarsi di colline e pianura, il territorio della Cantina Cordero S.Giorgio.

L’Oltrepò Pavese è una terra di viti e cereali. Le aree collinari sono rinomate per il caratteristico paesaggio vitato. Non per altro l’Oltrepò si estende con una forma quasi a grappolo d’uva che ricorda la vocazione del territorio a queste colture.
L’Oltrepò Pavese si trova sul 45° parallelo, a metà strada tra il Polo Nord e l’Equatore, lo stesso parallelo del Bordeaux e sul quale si sviluppano alcune tra le più rinomate zone viticole del mondo. Si tratta del primo territorio in Italia come superficie vitata a Pinot Nero, terzo in Europa dopo Champagne e Borgogna.
Questa zona è conosciuta soprattutto per i suoi terroir di Pinot Nero, ma anche per magnifiche espressioni di Chardonnay, Barbera, Pinot Grigio e Croatina, vitigno autoctono della zona.
Dalla zona collinare, precisamente da Oliva Gessi, parte una vena calcarea che scende uniformemente verso la pianura innestandosi nel terreno e conferendo ai vini territoriali la loro caratteristica sapidità.

Ho visitato la Cantina Cordero S. Giorgio, che prende il nome dalla tenuta, in una giornata tersa, accompagnata da Caterina Cordero, la donna della famiglia, che dal 2019 ha iniziato la sua grandiosa avventura nell’Oltrepò insieme ai fratelli Francesco e Lorenzo.
Dietro a un boschetto confinante con le vigne sono riuscita a vedere City Life di Milano, e ancora dietro le catene montuose, un luogo così riservato e speciale a due passi dalla grande metropoli.

È stato un tour interessante, affascinante e anche molto divertente, specialmente nel momento della degustazione dei loro super vini!
I fratelli Cordero arrivano in Oltrepò Pavese
Come è nato il tutto? Come sono arrivati i tre fratelli, originari delle Langhe, nati e cresciuti in una famiglia di rinomati produttori vitivinicoli della zona, in Oltrepò Pavese?
Chi mi legge sa quanto ami ascoltare e raccontare gli aneddoti di famiglia confidatimi dagli imprenditori, e la storia della cantina Cordero S. Giorgio è espressione d’innovazione e scoperta ma anche di continuità, tradizione e conoscenza.
I genitori di Francesco, Lorenzo e Caterina, hanno scoperto la meravigliosa Tenuta San Giorgio e le vigne nel 2019, durante una gita nelle zone pavesi. Un vero colpo di fortuna!

Hanno fatto bene i tre fratelli a fidarsi dell’esperienza quarantennale dei genitori nella terra del Barolo e a cogliere l’input per iniziare la storia dei loro vini in Oltrepò Pavese.
“Lorenzo ha sempre tifato per l’Oltrepò, era già entrato in contatto con il Pinot Nero durante le sue esperienze in Oregon e Nuova Zelanda” mi dice Caterina.
È stato amore a prima vista, c’era tutto da fare ma anche un grande potenziale. E si sa: “Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare”. Le soddisfazioni non hanno tardato ad arrivare.

La passione e la ricerca
La passione, la ricerca e le conoscenze dei fratelli Cordero hanno fatto sì che nel 2021, dopo soli due anni di attività, quattro dei loro vini: Pinot Nero Tiamat e Partù, Chardonnay Rivone e il Pinot Grigio Ramé venissero premiati da Wine Advocate, uno dei più importanti riconoscimenti del settore.
Fin dal primo giorno presso la tenuta S. Giorgio, i fratelli Cordero hanno rispettato e valorizzato le loro conoscenze e le tradizioni familiari implementando un modus operandi dedito alla qualità e non alla quantità.
I fratelli lavorano assiduamente e con grande energia e si sono suddivisi i task assecondando le loro passioni e predisposizioni: Lorenzo si dedica ai lavori nelle vigne e in cantina, Caterina segue il comparto commerciale e Francesco la parte di business e strategia. Ma come disse S. Girolamo “necessità fa virtù”, e in queste fasi iniziali del progetto non mancano di aiutarsi a vicenda ed esserci l’uno per l’altro ove ce ne sia bisogno.
L’azienda Cordero S. Giorgio
La cantina Cordero S. Giorgio si estende per 22 ettari in un corpo unico intorno al meraviglioso casale 19 dei quali sono adibiti a vigne, la maggior parte sono vigne vecchie in media 40 anni e situate a 250 metri di altezza.


“La localizzazione delle nostre campagne beneficia di un incontro di correnti che finora è riuscita a mitigare la minaccia delle gelate primaverili”.
La maggior parte dei vigneti sono vitati a Pinot Nero, suddiviso in nove parcelle, affiancati da vigne di Barbera, Chardonnay, Pinot Grigio e Croatina, quest’ultima conosciuta come vitigno autoctono dell’Oltrepò Pavese.
La varietà delle coltivazioni permette all’azienda di proporre etichette per tutti i gusti e stagionalità.
“Dalla Croatina nasce il nostro vino Rosato Piasa. Un vino che vede pochissima macerazione e che esprime il naturale colore degli acini e il tannino della buccia”.
La salute della campagna e di ogni grappolo è la priorità per i fratelli Cordero. Sono consapevoli che un vino ottimo nasce solo da una materia prima sana ed eccellente per tale ragione affiancano ad un progetto di recupero delle vecchie vigne, patrimonio naturale, un programma di reimpianto per quelle più malconce

“Il vino con cui vogliamo identificarci è il Pinot Nero. Ma siamo molto entusiasti della riuscita dello Chardonnay Rivone e della Barbera riserva Fredo. Ancora prima del Pinot Nero, l’Oltrepò Pavese era un territorio di Barbera: c’è una forte tradizione di questo vitigno nella zona”.
Tutti i vini di Cordero S. Giorgio sono monovitigno e certificati dalle DOC del territorio, cosa di cui i tre fratelli vanno molto fieri, credono nel territorio dell’Oltrepò e nella forza comunicativa di essere identificati e ricollocati in questo territorio.
I vigneti di Cordero S. Giorgio
“Tutto parte dalla vigna, se l’uva arriva sana in cantina sei già al 90% del lavoro. L’azienda è in fase di certificazione biologica e tutti i trattamenti in vigna rispettano la natura, le piante e l’ecosistema. Logicamente si parla di materia viva, ogni giorno è una sorpresa. Non possiamo prevedere cosa ci offriranno le nostre vigne”.

Non esistono momenti morti in vigna, si lavora ogni giorno per avere un frutto sempre sano e un prodotto finito di qualità e ci si augura che nel prossimo futuro questo diventi l’approccio di tutti i produttori del territorio per promuovere e far conoscere l’Oltrepò Pavese come zona di vini di qualità.

Presso la cantina Cordero S. Giorgio la vendemmia dura circa due mesi da fine Agosto a metà Ottobre, iniziando dai vini bianchi e finendo con la Barbera e la Croatina più lente nella maturazione.
Pensa che la raccolta dell’uva avviene esclusivamente nelle ore dell’alba per essere sicuri di raccogliere i frutti freschi e non scaldati dal sole; i grappoli si ripongono in cassette e successivamente in container frigo dove possono mantenere la loro freschezza.

Tutto a mano e niente al caso! Hai capito bene, ogni grappolo viene raccolto manualmente per permettere di effettuare uno screening sulla qualità del frutto fin dalla vigna.
“Abbiamo anche un piccolo vivaio di barbatelle dove iniziamo a curare le piantine per gli impianti degli anni prossimi. Tutti gli anni rimpingueremo il vivaio per implementare le rimesse con piante già di due o più anni, un po’ più forti delle barbatelle neonate. Nel vivaio sono impiantati diversi cloni di varietà Pinot Nero che andranno a sostituire le vigne in cui si riscontrano delle mancanze”


Sua Maestà il Pinot Nero: eccellenza di Cordero S. Giorgio
Sua Maestà il Pinot Nero. Non potevo non dedicargli qualche riga.
Sapevi che uno dei vitigni più utilizzati per la produzione dello Champagne è proprio il Pinot Nero? È un vitigno speciale a bacca nera ma con la polpa bianca, per questo è il frutto delle più prestigiose bollicine del mondo ma anche dei più importanti vini rossi.
Il Pinot Nero era coltivato in Borgogna già 2.000 anni fa ed è l’uva che ha reso grandi e famosi quei territori di vino, e come dicevamo il terroir dell’Oltrepò Pavese ha accolto ugualmente bene queste coltivazioni.
La maggior parte degli ettari di Cordero S. Giorgio sono vitati a Pinot Nero. In questi due anni i fratelli hanno individuato e suddiviso i loro ettari di Pinot Nero in nove parcelle e tra queste ben due cru (per cru s’intende un vino che nasce da un’unica vigna le cui uve sono vinificate e affinate singolarmente). Ogni parcella ha un’esposizione e localizzazione diversa e, pur essendo della stessa tipologia di vitigno, anche i frutti sono diversi. Per tale ragione ogni parcella è vinificata e affinata singolarmente, per essere sicuri di trarre il massimo della qualità alterando il meno possibile la natura del frutto.
Se si sta lavorando un cru, il vino viene imbottigliato singolarmente dopo l’affinamento. Per le altre parcelle si può procedere con l’assemblaggio.
Nel 2020 sono riusciti a vinificare ogni parcella di Pinot Nero singolarmente e ne sono risultati vini speciali e premiati: il Pinot Nero Tiamat, che nasce per essere un vino giovane e di facile bevuta; Il Pinot Nero Partù, un vino più strutturato e il Pinot Nero Cru, affinato in legno più a lungo.
“Con il tempo stiamo conoscendo sempre meglio le nostre campagne, i punti di forza sono sempre più evidenti ai nostri occhi. Siamo fiduciosi che nelle prossime stagioni scopriremo altre cose interessanti”

il metodo classico DELLA CANTINA Cordero S.Giorgio
Ma non è tutto! Il Pinot Nero di Cordero S. Giorgio riserva altre sorprese. Caterina mi ha accompagnato nelle loro cantine per mostrarmi e raccontarmi il loro primo Metodo Classico che si trova a riposo sui lieviti in bottiglia per almeno 36 mesi. Il Metodo Classico, in francese Champenoise, è il metodo di lavorazione delle bollicine tradizionalmente implementato nelle zone dello Champagne per la produzione degli omonimi vini.

Stay tuned per il remuage e la sboccatura del Metodo Classico della Cantina Cordero S.Giorgio, poi potremo finalmente assaggiare le loro bollicine!
Il ramato Ramé DELLA CANTINA Cordero S. Giorgio: un vino che porta gioia
Un’altra affascinante curiosità di Cantine S. Giorgio riguarda il loro Ramé, il vino ramato 100% da uve di Pinot Grigio di un piccolo appezzamento antico della tenuta.

“Il Ramé esprime i colori originari dei grappoli. Quando si parla di Pinot Grigio si pensa sempre al bianco ma in realtà la buccia è grigia quasi violacea e dà vita a un prodotto finito naturalmente ramato con una base di invecchiamento in legno. Vuoi sapere da dove viene il nome? Non si chiama Ramé solo per il suo colore caratteristico: dietro c’è una storia ben più interessante. La vinificazione del Ramé è avvenuta un po’ per caso, abbiamo preso possesso della nuova cantina nell’agosto 2019, un po’ in ritardo per iniziare la vendemmia nei tempi tradizionali, ma abbiamo voluto comunque procedere, cavalcare il nostro entusiasmo e la nostra curiosità di scoprire il risultato. Abbiamo dato la priorità alle vigne di Pinot Nero, il Pinot Grigio è stato raccolto successivamente quando aveva raggiunto la piena maturazione e ne è risultato un prodotto molto particolare e stupefacente. Da questo il nome “Ramè” che in balinese sottintende qualcosa di inaspettatamente gioioso e caotico, qualcosa collegato ai suoni delle orchestre balinesi che portano gioia”.

Per una novellina del mondo del vino come me è stato sorprendente apprendere come il Pinot Grigio Katari, appartenente alla gamma dei vini bianchi Cordero, e il Ramato Ramé, all’apparenza due vini completamente diversi per colore, gusto e struttura provenissero dalla stessa uva, entrambi 100% da vitigni di Pinot Grigio, che raccolta in momenti diversi (Pinot Grigio a inizio maturazione e ramato piena maturazione) e vinificata con processi diversi, riesce a generare due prodotti unici e non assimilabili.
Scendiamo nella cantina Cordero S. Giorgio
Dalla corte interna della tenuta si scende sottoterra per giungere nella cantina, zona di vinificazione dei vini Cordero S. Giorgio.
È un luogo rilassante che infonde tranquillità. Mi è venuto quasi da parlare a voce bassa per non disturbare il riposo dei vini…

Ogni luogo della cantina si ricollega a ciò che Caterina mi ha raccontato nelle campagne. Si trovano delle vasche in acciaio piccole, per la fermentazione e vinificazione delle singole parcelle di Pinot Nero; delle vasche in acciaio più grandi, dedicate all’assemblaggio e allo stoccaggio; la barricaia, un’elegante stanza dai muri blu oceano che ospita le botti di legno (barrique), dove viene riposto il vino per l’affinamento, anche queste di diverse dimensioni a seconda della funzionalità.
C’è uno studio approfondito nella scelta delle barrique che possano adattarsi al meglio ai loro vini e garantire un risultato finale ottimale.
Il legno conferisce ricchezza al vino. Ogni barrique, a seconda della natura del suo legno e della provenienza, da caratteristiche e peculiarità diverse al vino in affinamento. Per l’affinamento del loro vino rosso, alla cantina Cordero S. Giorgio hanno scelto il rovere francese.
Un altro punto di attenzione sono gli anni di utilizzo delle barrique e loro hanno optato per avere botti nuove e botti vecchie: il loro vino fa un passaggio in entrambe per un risultato finale più bilanciato.
“Una barrique nuova rilascia molti più profumi e sentori rispetto a una barrique più vecchia, poiché negli anni si disperde il sentore del legno. Per garantirsi un risultato finale equilibrato è bene avere entrambe. La vita utile di una barrique è di circa 5 anni. Successivamente può essere definita come un contenitore traspirante, cioè che consente la micro-ossigenazione del vino al suo interno ma senza conferire sentori e personalità al vino. Aver iniziato da zero per noi – in questo senso – è una fortuna, perché ci ha permesso di essere flessibili e poter scegliere e sperimentare soluzioni ottimali per la vinificazione e l’affinamento del nostro vino.”
Lo chardonnay della CANTINA cordero s.Giorgio
In fondo alla barricaia sulla destra è posizionata la loro vasca in terracotta. Partendo da questa Caterina mi ha raccontato il percorso del loro Chardonnay, che prima di arrivare nel bicchiere, nasce e si perfeziona in diversi passaggi.
Per il loro Chardonnay, i fratelli Cordero hanno sperimentato, introdotto tutte le loro conoscenze e ottenuto un risultato straordinario e universalmente riconosciuto.
Lo Chardonnay Rivone di Cantina Cordero S.Giorgio si affina in acciaio, terracotta, uovo di ceramica e barrique in un processo che dura 12 mesi per poi riposare altri 6 mesi in bottiglia.
Una pratica molto speciale per questo tipo di vino!

Amore per il territorio, rispetto per la tradizione e fiducia nel futuro
Dal 2019 i fratelli Cordero hanno imparato a conoscere le loro campagne, le caratteristiche morfologiche delle colline e anche il territorio dell’Oltrepò, hanno imparato ad amarlo e rispettarlo in tutte le sue complessità.
“È un territorio particolare, ci sono stati molti up and down sulla sua reputazione. Ora le cose incominciando a evolversi e la maggior parte di noi viticoltori sta lavorando verso la qualità. Tutto depone a nostro favore, la geo-localizzazione, il clima, il terroir, la materia prima… dobbiamo solo imparare a valorizzarlo e commercializzarlo”.
La Cantina Cordero S.Giorgio collabora con altre cantine ed entità del territorio per far fronte comune e promuovere l’Oltrepò Pavese.
“Abbiamo avuto una bellissima accoglienza dagli altri produttori del territorio, ci hanno aiutato in molti. C’è tanta curiosità da parte di altri produttori della zona di conoscerci e cooperare. Ci stiamo muovendo sulla strada giusta, che porterà una rinascita positiva del nostro territorio.
Il Barolo, ad esempio, oggi gode di questa grandissima fama poiché, a loro tempo, tutti i produttori congiuntamente hanno investito per la crescita. Ci fosse mio papà ti direbbe che quando lui ha iniziato negli anni ‘80 nelle Langhe, per vendere una bottiglia di barolo si faticava molto e ora quello che fa il mercato è proprio il Barolo. C’è poco da fare, l’unione fa la forza”.
Caterina conclude esprimendo la sua gratitudine e rispetto verso le sue tradizione e la storia della sua famiglia che ha dato ai tre fratelli le conoscenze e gli input necessari per lavorare verso l’eccellenza.
Degustando i loro vini con Caterina abbiamo parlato di futuro, di progetti e di ottimismo. “Chi ben comincia è già a metà dell’opera” e la grinta e la “sapidità” dei fratelli Cordero sicuramente li porterà lontano.


Se la storia della Cantina Cordero S.Giorgio ti ha coinvolto ti consiglio di proseguire la tua lettura su La dispensa delle eccellenze con l’articolo del cioccolato Spagnoli Confiserie du Chocolat anche lì si parla di tradizione, di ricerca e di scoperta e… ti farà venire l’acquolina in bocca! Altrimenti se vuoi proseguire con il vino non perderti gli importanti insights della direttiva UE 2023 sulla regolamentazione delle etichette e dei warning messages: BUON VINO A CATTIVO GIOCO
Come raggiungere CORDERO s.gIORGIO
Sito web: www.corderosangiorgio.wine.it
E-mail: info@corderosangiorgio.wine
Telefono: +39 0383 398090
Indirizzo: Tenuta San Giorgio, 1 – 27046 Santa Giuletta – Italia