Un’isola di pace nella terra dei miti, il territorio ideale per…

“Su e giù” da 100 anni: la storia di Agostino e della sua famiglia

Oggi prendiamo un traghetto verso “la terra dei miti”: la Sicilia.

Precisamente ci troviamo in provincia di Catania, nel comune di Belpasso, presso l’azienda agricola Flaminia Borghese con marchio Casale Borghesiano.

Ebbene sì, siamo alle pendici dell’Etna e il territorio di Belpasso si sviluppa in modo curioso, come una scheggia dalla vetta del vulcano verso sud, fino ad incontrare il confine con Siracusa.

Il panorama dell’Etna da Casale Borghesiano

La geomorfologia di questi territori a mio parere è straordinaria e magari andando avanti con la storia di Casale Borghesiano avrò l’occasione di proporti qualche altro approfondimento a riguardo. Iniziamo!

Il mio interlocutore per questa storia è Agostino Curti Gialdino, trentenne romano che da cinque anni si occupa dell’azienda di famiglia, Casale Borghesiano, insieme alla mamma Flaminia e facendo un po’ “su e giù” con Roma.

L’azienda appartiene alla famiglia di Agostino da più di 130 anni e ha consolidato un fortissimo legame con il territorio e la tradizione siciliana.

Chiudi gli occhi e prova ad immaginare il meraviglioso Casale nell’epoca feudale degli Aragonesi e dei Gioeni, potenti signori di Sicilia. Ancora più avanti il Casale fu nobile dimora dei Colonna, i principi Romani. Per poi diventare proprietà della casa patrizia siciliana dei Paternò

e per diretta successione del principe Camillo Borghese e poi di sua figlia Flaminia.

Da feudo baronale a luogo di rinascita e valorizzazione delle più importanti colture del territorio siciliano, ecco a te la storia di Casale Borghesiano.

“Casale Borghesiano”
Uno scorcio dell’antico casale
Il portico
La corte

Per il nonno di Agostino Casale Borghesiano era “un’isola di pace”, qualcosa che lo distogliesse dal ritmo romano. Per Agostino l’azienda è l’opportunità di fare qualcosa di bello, di diverso e di crescere.

Casale Borghesiano : la Struttura aziendale

Cosa si fa a Casale Borghesiano? Si curano uliveti e aranceti e si produce il miele.

Ma vediamo bene come si struttura l’azienda.

“La nostra è un’azienda che nasce a fine ‘800 ma verso metà del ‘900 ha subito delle grandi trasformazioni”.

Agostino mi ha raccontato che inizialmente all’interno di Casale Borghesiano venivano svolti tutti i passaggi della catena di produzione, dalla coltivazione dei frutti alla trasformazione fino ai prodotti finiti. L’azienda a quel tempo aveva un suo frantoio dove trasformava le olive e produceva l’olio.

Quando Agostino e la mamma sono arrivati in azienda la situazione non era rosea, molti macchinari dell’oleificio erano obsoleti o non funzionanti. Con l’avvento delle nuove tecnologie era difficile rimanere al passo con i tempi e al contempo offrire dei prodotti d’eccellenza, da qui la decisione di esternalizzare i processi di trasformazione del loro raccolto.

“Quando siamo arrivati abbiamo deciso di esternalizzare temporaneamente questa parte del business e concentrare le nostre energie e risorse sulla materia prima e sulle campagne, e ad oggi i risultati confermano che abbiamo preso la decisione giusta. Ora puntiamo a crescere”.

L’80% del raccolto viene ceduto a terzi nella forma di frutto fresco il restante 20% viene trasformato in prodotto finito (olio, patè di olive e marmellate di arance da esperte aziende del luogo) e successivamente venduto con il loro marchio a privati.

“Ogni anno il mio obiettivo è di incrementare la percentuale di prodotto trasformato e venduto a marchio Casale Borghesiano. Ogni sfida è un’opportunità!” afferma con grinta Agostino.

Olio, agrumi e miele sono i sapori, i profumi e i colori della Sicilia andiamo subito a vedere di cosa si tratta!

L’olio dell’azienda Casale Borghesiano

“L’olio è il primo esperimento di vendita con il marchio Casale Borghesiano e ci ha dato non poche soddisfazioni”.

La cura degli uliveti

A Casale Borghesiano curano 17 ettari di ulivi che corrispondono a circa 3500 piante.

Gli Uliveti di Casale Borghesiano

“Oggi la pianta dell’ulivo ha un’alternanza produttiva molto impattante sul lavoro dei produttori”.

Solitamente gli ulivi del territorio siciliano consentono di avere un anno di carica e un anno di scarica di raccolto, in questo senso si parla di alternanza.

L’anno di scarica nel passato garantiva, in ogni caso, una quantità esaustiva di raccolto.

Nel presente la situazione è un po’ cambiata e nell’anno di scarica si assiste ad una produzione di olive quasi azzerata.

Sono molteplici le complessità della campagna, tante variabili incontrollabili da gestire e assecondare e che condizionano inevitabilmente la qualità del prodotto finale e l’assetto del business dei produttori locali: il cambiamento climatico, le condizioni metereologiche, la siccità, le malattie delle piante…

Con esperienza e tentativi nel tempo a Casale Borghesiano hanno attuato moltissimi interventi per far fronte agli eventi naturali.

“Tutti i nostri alberi sono supportati da un impianto di irrigazione all’avanguardia. L’acqua abbondante è fondamentale nel nostro territorio durante tutto l’anno, non essendoci più gli inverni piovosi di una volta. Da marzo a novembre nemmeno una goccia di acqua.

L’impianto di irrigazione

Così una temperatura calda costante per un periodo lungo dell’anno supportata dalla giusta quantità di acqua permette di dare vita a delle olive squisite e perfette”.

Ricordiamoci che siamo in Sicilia la regione in Italia dove in alcuni anni non è piovuto per mesi e mesi, la siccità a l’aridità del suolo sono un nemico per l’ulivo. Monitorare meticolosamente lo stato idrico dei campi di ulivi è fondamentale, sin dal periodo della mignolatura (prima fioritura) degli alberi.

Per dare un’idea più chiara del fenomeno sono andata a ricercare dei dati sulla piovosità media annuale della Lombardia (scelta random) e della Sicilia per confrontarli.

Pensate che in Lombardia la piovosità media annuale è di 1162 mm in Sicilia 550 mm, quindi la metà (Fonte: meteoweb.eu).

Il paesaggio Siciliano da Casale Borghesiano

È evidente che per gli agricoltori, come Agostino, che amano le loro piante e ricercano un prodotto di eccellenza questa sia una bella sfida!

Le olive – Il frutto

Le olive di Casale Borghesiano sono una monocultivar chiamata Nocellare Etnea. Gli esperti già sapranno che sono di una tipologia di oliva fortemente connessa al territorio del Catanese e che si tratta olive da mensa. Le olive da mensa sono quelle che siamo soliti trovare sulle nostre tavole, diverse dalle olive che tradizionalmente generano l’olio.

Le olive di Casale Borghesiano

“Le nostre olive hanno un calibro molto grande ma non essendo olive da olio hanno una resa piuttosto bassa. La resa delle cultivar laziali ad esempio arrivano fino al 20%, la resa della Nocellare Etnea si ferma al 13% ma il risultato finale è eccellente”.

Dunque, il gioco vale la candela se si ottiene un olio così puro e apprezzabile come quello di Casale Borghesiano.

Le olive – La trasformazione

Che grandiosità il mondo dell’olio.

Vi ho proposto molti dettagli sulla trasformazione delle olive e la produzione dell’olio nei frantoi nella storia dell’olio extravergine di oliva Varvaglione.

Agostino, dal suo canto, mi ha parlato innanzitutto di precisione. La precisione nel trattare le piante e rispettare la natura, nella potatura per garantire il gioco di luci, nel raccolto integralmente a mano e nei tempi idonei a garantire il giusto livello di polifenoli e di acidità del prodotto, nel trasporto dei frutti in tempi celeri presso il frantoio, della molitura a freddo…

La potatura degli ulivi
L’olio di Casale Borghesiano

Sapevate che in Sicilia era tradizione che prima del giorno dei morti, quindi il 2 Novembre, non si iniziasse la raccolta? Nessuno raccoglieva i frutti prima di quel giorno. Infatti si credeva che i vivi, per avere un raccolto proficuo e una terra fertile, avessero bisogno dell’aiuto ultraterreno dei morti.

“Oggi le prime due settimane di Ottobre abbiamo già terminato il raccolto delle olive e ti assicuro che l’olio è ad un altro livello, raccogliere presto garantisce il corretto livello di polifenoli nel frutto conferendo all’olio un piacevole sapore” mi confida Agostino.

La raccolta della Nocellare Etnea di Casale Borghesiano avviene tutta a mano, con il rastrellino, come consuetudine vuole per le olive da mensa.

Le olive appena raccolte

“Abbiamo la sacchina, che è un marsupio indossato dai contadini durante il raccolto, in cui si pongono tutte le olive raccolte a mano e con il rastrellino albero per albero. Quando la sacchina si riempie si svuotano i frutti nelle cassette, e poi si riparte”

Nel loro caso: il contadino è un meticoloso artigiano.

L’olio – La distribuzione

Vi starete chiedendo come mai Agostino cede un percentuale così elevata di raccolto di olive a terzi (80%) ed è esattamente la domanda che gli ho posto io:

“Trasformiamo e produciamo secondo le nostre previsioni di vendita ai privati, il resto lo cediamo a terzi. Ogni anno incrementiamo di 200 litri circa per vedere come va, ma non abbiamo una domanda tale da giustificare la trasformazione di tutto il nostro raccolto. Tendenzialmente l’olio è un prodotto che se non viene venduto deve essere smaltito e lo smaltimento dei prodotti ha un costo elevato”

Il paté di olive di Casale Borghesiano

Il paté di olive di Casale Borghesiano è una chicca!

Il patè di olive

Come vi dicevo trattano olive da mensa e per ottenere il paté ci vogliono ben 7 mesi.

Provo a immedesimarmi in un ricettario per trasmettervi al meglio la squisitezza di questo prodotto in attesa che lo proviate.

Allora, in primo luogo si esegue tutto il processo tradizionale della salamoia con acqua e sale.

Alle olive in salamoia si aggiunge l’olio dell’annata e si macerano le olive denocciolate in piccoli pezzi.

Dopo molti assaggi e studi sull’accostamento degli ingredienti, Agostino e sua mamma hanno individuato ulteriori ingredienti da aggiungere a conclusione del processo: un po’ di sale, peperoncino, aglio e origano.

Considerate che il 60% del paté sono olive, il 38% è il loro olio e il restante 2% sono gli altri ingredienti. L’unico conservante è l’aceto di vino, quindi estremamente naturale.

Non immaginiamoci una “cremina” spalmabile, il paté è il frutto dei loro ulivi spezzettato e condito fresco e saporito.

“Il nostro paté ci da enormi soddisfazioni, i clienti lo adorano e lo usano per le più svariate ricette in cucina”

Verso il successo

Conoscete la Guida agli Oli d’Italia? La più importante guida critica che coinvolge i migliori produttori di olio sul territorio nazionale. Ecco, Casale Borghesiano con le sue uniche olive da mensa è stato riconosciuto come un’eccellenza anche in questo contesto.

“Queste sono delle soddisfazioni che premiano tutti i nostri sforzi e sacrifici nelle campagne nella cura dei nostri alberi e dei frutti e anche nella lavorazione del prodotto finale”.

Come disse il noto compositore statunitense Irving Berlin:

“La cosa più dura del successo è che devi continuare ad essere un successo”.

E Agostino non sembra intenzionato a demordere.

Agostino il produttore di Casale Borghesiano

Negli ultimi anni Agostino e sua mamma hanno lavorato molto per dare un’identità e un volto a Casale Borghesiano. Hanno creato un logo e un packaging che parlasse di qualità, di genuinità e della Sicilia e che rappresentasse i valori di un’azienda che sta crescendo per passione.

“Conosciamo il nostro prodotto lo amiamo e conosciamo i nostri consumatori quindi sappiamo dove proporlo, quale deve essere la nostra rete di contatti e dove dobbiamo essere presenti”

Eventi di settore, momenti di degustazione e tanto passaparola.

Le Arance di Sicilia e le marmellate di Casale Borghesiano

“La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo…” (Guy de Maupassant)

A Casale Borghesiano sono degli specialisti nella produzione del frutto e dei suoi derivati e stiamo parlando di agrumi siciliani, il top di gamma del settore.

A Casale Borghesiano curano 8 ettari di aranceto produttivi. Si tratta di un aranceto antico, che esiste da sempre. Certo, l’intervento di Agostino e della mamma è stato fondamentale per ripristinare uno stato di salute ottimale per ogni albero.

“La fortissima grandinata di 15 anni fa aveva comportato dei danni irreparabili alle foglie e ai rami del nostro aranceto. Quando mia madre ed io siamo arrivati abbiamo trovato degli alberi sofferenti e in alcuni casi non si sono ripresi”.

Dovete sapere che gli alberi di agrumi siciliani tendono a patire una malattia, chiamata “tristezza”, che porta la pianta ad appassire progressivamente, ed è proprio quello che è capitato all’aranceto di Agostino causando l’espianto di tre ettari del frutteto.

“Questa mattina, dopo un anno di progetto con l’agronomo, abbiamo ripiantato 1300 piante di arance di un anno che frutteranno dei bellissimi tarocchi rossi. Una produzione minima si riuscirà ad avere tra circa tre anni e una produzione piena tra cinque o sei anni”.

I nuovi aranci a Casale Borghesiano

Il mercato futuro per le arance di Casale Borghesiano

Agostino ha grandi progetti per i suoi aranceti: infatti vorrebbe iniziare, per il 2023, a commercializzare arance fresche in sacchi da dieci kg direttamente ai consumatori finali e non solo ai grossisti.

“In molti ci chiedono le arance fresche, soprattutto nel mercato romano che è il nostro mercato principale”.

Il prezzo delle arance è molto altalenante, come in tutte le produzioni agricole d’altra parte.

Pensate che circa sette anni fa i grossisti e le aziende di trasformazione compravano le arance dai produttori per circa 10 centesimi al kg e questo vuol dire che al produttore rimanevano in tasca a malapena 5 centesimi al netto dei costi.

Ora il mercato è migliorato, ma riuscire a vendere direttamente al consumatore finale garantirebbe dei risultati straordinari che ripagherebbero il lavoro capillare sui frutteti. Ad esempio la raccolta: a Casale Borghesiano avviene tutta a mano, con le cassette, un albero alla volta, un frutto alla volta per 8 ettari.

La marmellata di arance semplice o con miele e mandorle è un’altra firma di qualità dell’azienda, un prodotto unico e disegnato ad hoc per i clienti più esigenti e che risalta a pieno i punti di forza di Casale Borghesiano e del territorio e Agostino si aspetta grandi cose anche da loro.

La marmellata di arance

La sfida per crescere

Secondo te, quale sarà la maggiore sfida nel prossimo futuro, quando si inizieranno a vendere le arance a marchio Casale Borghesiano? La risposta è: la logistica.

“Si dovrà ragionare, inizialmente, su un numero minimo di ordini che giustifichino il prezzo di spedizione, per coprire i costi dell’azienda e al contempo non causare un rincaro eccessivo delle merci per i clienti causa trasporto”.

Per darvi una misura: 10 kg corrispondono a 12 euro di spedizione 150 kg corrisponde circa a 50 euro di spedizione dalla Sicilia, che andrà suddiviso tra tutti i clienti.

Dunque la condizione per iniziare a distribuire le arance fresche è di avere un ordine minimo consistente.

“Io sono un grandissimo fan del ponte sullo stretto” scherza Agostino.

Il miele di Casale Borghesiano

Il miele di casale Borghesiano è un miele di fiori di arancio al profumo di zagara.

La Zagara di Casale Borghesiano

Le api di Agostino sono quotidianamente curate da un mielaro, un esperto di fiducia che asseconda ogni loro esigenza. Se avete avuto modo di leggere la storia di R’era ‘d Minot sul blog saprete che le api danno tanto ma richiedono altrettanto, soprattutto se allevate con la pratica del nomadismo.

L’aspetto di unicità del miele di Casale Borghesiano: nasce dai fiori dei suoi stessi aranci.

Le loro api si nutrono dei loro fiori e impollinano i loro alberi alimentando un ciclo vitale che si realizza interamente all’interno dell’azienda.

Il miele di Casale Borghesiano conserva tutta la sua naturalità anche per il fatto che non è pastorizzato.

Dalla zagara al barattolo, tutto il processo avviene in modo spontaneo e all’uomo non resta che ascoltare la natura e ringraziarla.

Casale Borghesiano e i progetti per il futuro

“Avere un’azienda agricola e portarla avanti oggi vuole dire avere due cose: coraggio e passione”.

Agostino ha i suoi obiettivi per il futuro ben chiari in testa, primo tra i quali la conversione di tutti gli 8 ettari di aranceto.

“Abbiamo iniziato con i primi tre e dobbiamo andare avanti terminare nel giro di due anni”

In aggiunta per il prossimo futuro sta pianificando di aumentare la fascia di clientela privata servita con vendita diretta con tutti i prodotti a suo marchio. Per non dimenticare l’ambizione di lanciare una piattaforma e-commerce di Casale Borghesiano.

I prodotti

Ma il più bel sogno di Agostino a mio parere è questo:

“ll mio sogno più grande è di ripristinare il nostro heritage. Come ti dicevo, Casale Borghesiano agli inizi dell’800 era un vero e proprio polo agricolo. Tutta la catena, dal raccolto alla produzione, veniva svolta nella nostra struttura. In questa area territoriale c’è una tradizione agricola immensa e profondissima. Il mio obiettivo è di riprendere la parte del frantoio antico che abbiamo, ristrutturarla, renderla accessibile e farne un museo. Vorrei creare un’attrattiva locale per un pubblico turistico, ma anche per esperti e studenti, che parli di noi. L’oleificio antico che abbiamo è meraviglioso, io ci sono cresciuto ma ne rimango affascinato ogni volta che lo vedo. Ci sono delle grossissime macine in pietra, e dei binari su cui le vasche di olive viaggiavano fino alla pietra molitrice, era un mezzo architettato per trasportare i frutti…”.

L’oleificio antico di Casale Borghesiano

Che input grandioso per la crescita di un territorio così bello!

Tutto questo non può che promettere bene, ci sono già buoni flussi di turismo nella zona, il cosiddetto “turismo etneo”, dei visitatori dell’Etna, che si intensifica nel periodo invernale quando ospita gli sciatori.

Sempre nel Catanese si trova la base militare americana di Sigonella e tutti i paesi in prossimità di questa beneficiano dell’affluenza degli americani e diciamocelo, gli americani amano questo tipo di intrattenimento enogastronomico.

La ristrutturazione dell’antico frantoio avrebbe un significato molto profondo per Casale Borghesiano: proiettarsi verso il futuro rievocando un passato di successo.

Come raggiungere Casale Borghesiano

Sito web: http://www.casaleborghesiano.it/

E-mail: info@casaleborghesiano.it

Telefono: 0039 335 587 6653

Indirizzo: Via Garibaldi, 64, 73024 MStrada Provinciale 229/1
C.da Valcorrente Belpasso – Catania
95121 (CA)

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